Trovati 3 documenti.
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Francisco Goya / [testi di Renata Negri]
Milano : Fabbri, 1963
I maestri del colore ; 2
Fa parte di: 20: La pittura del Settecento in Inghilterra e in Spagna
Fa parte di: 20: La pittura del Settecento in Inghilterra e in Spagna
Abstract: Personaggio favorito di tanti biografi delletà romantica, Francisco Goya deve al suo spirito inquieto, alla sua esistenza tempestosa e drammatica, ai grandi avvenimenti storici che lo hanno coinvolto il fatto di essere stato circondato per secoli da un alone di leggenda: ecco perché fra le tante notizie alterate o addirittura inventate e le frequenti lacune che sincontrano, specie nel periodo della sua giovinezza, è quasi impossibile oggi ricostruire un quadro completo della sua vita. Figlio di Josè Goya, di professione doratore, e di dona Gracia Lucientes, discendente da una famiglia nobile decaduta, Francisco nasce il 30 marzo 1746 a Fuendetodos, piccolo centro aragonese a pochi chilometri da Saragozza; in questa città compie da fanciullo i suoi studi presso il Collegio delle Scuole Pie e qui è anche iniziato alla pittura nella bottega di Josè Luzàn, artista assai modesto da cui il ragazzo apprende unicamente le regole prime del disegno e la copia delle antiche stampe. Lambiente locale è tipicamente provinciale, di cultura chiusa e arretrata, e tanto più invitanti vi giungono gli echi della brillante vita della capitale, dove gli artisti dellAccademia godono di onori e privilegi
Cézanne e il post-impressionismo / di Alberto Martini e Renata Negri
Milano : Fabbri, 1967
Mensili d'arte
Toulouse-Lautrec / [testi di Renata Negri]
Milano : Fabbri, ©1964
I maestri del colore ; 18
Fa parte di: 23: Diffusione dell'impressionismo e postimpressionismo
Fa parte di: 23: Diffusione dell'impressionismo e postimpressionismo
Abstract: Passò alla storia come il cantore di un'età: e tutta la frenesia, lo splendore effimero, la delirante dolcezza, l'inquietudine e la tristezza di quella stagione breve e scintillante che fu detta "la bella èpoque" si specchiò infatti nella sua opera trovò in essa la sua poesia e la ragione della sua immortalità. Quando oggi si pensa alla povera e gaia Montmartre, al Moulin Rouge, alle ballerine del can-can, la prima figura che sorge alla mente è quella di Lautrec: perché fu lui il testimone attento e fedele di quel mondo, il lirico rievocatore, quello che meglio di ogni altro riuscì a trarre dalle immagini fugaci di una vita tutta provvisoria e legata all'attimo presente, la verità segreta di una condizione umana degna di essere eternata.