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× Soggetto PATENTE DI GUIDA - Manuali
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× Nomi Cantoni, Remo
× Data 1960

Trovati 2 documenti.

Lettere a Milena
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Libri Moderni

Kafka, Franz

Lettere a Milena / Franz Kafka ; a cura di Willy Haas ; traduzione di Ervino Pocar ; prefazione di Remo Cantoni

Milano : A. Mondadori, 1960

Biblioteca moderna Mondadori. Sez. Biografie, documenti - Biblioteca moderna Mondadori ; 633-634

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Abstract: Si erano conosciuti fugacemente in un caffè di Praga, la primavera precedente, quando Milena aveva iniziato a tradurre in ceco alcuni racconti di Kafka. Per lui, di madrelingua tedesca, si tratta della lingua di un «popolo», scarsamente frequentato e compreso. E senza dubbio, le traduzioni che Milena pubblica dei suoi scritti gli rivelano possibilità sorprendenti, inespresse. Come la prova che qualcuno, nel mondo, vede le stesse cose. Un fatto che per lui, che si sente l’uomo più solo del mondo, ha la natura del sovrannaturale. Soprattutto, Kafka ha la sensazione, di lancinante intensità, di aver trovato, lui che è «colpevole di tutto», una donna che lo capisce, e non lo accusa di nulla. Tra aprile e dicembre del 1920, spedisce a Milena qualcosa come centotrenta lettere. Non è un caso se a un certo punto le affiderà anche i suoi diari: perché quella che Kafka compone con le Lettere a Milena è una vera confessione. Incontrandola, a quattro anni dalla morte, a Kafka sembra di riuscire a orientare le sue forze spirituali in direzioni mai nemmeno presagite. Ho spesso pensato a quale potrebbe essere una sintesi efficace per esprimere la profondissima influenza che Milena ha esercitato su Kafka. Ebbene, mi sembra che Milena incarni, ai suoi occhi, l’impossibilità suprema, ovvero la vivibilità della vita. Tutto quello che viene da lei, suona come una rivelazione in questo senso.

Lettere a Milena
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Libri Moderni

Kafka, Franz

Lettere a Milena / Franz Kafka ; a cura di Willy Haas ; traduzione di Ervino Pocar ; prefazione di Remo Cantoni

Milano : A. Mondadori, 1960

Biblioteca moderna Mondadori. Sez. Biografie, documenti - Biblioteca moderna Mondadori ; 633-634

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Abstract: Si erano conosciuti fugacemente in un caffè di Praga, la primavera precedente, quando Milena aveva iniziato a tradurre in ceco alcuni racconti di Kafka. Per lui, di madrelingua tedesca, si tratta della lingua di un «popolo», scarsamente frequentato e compreso. E senza dubbio, le traduzioni che Milena pubblica dei suoi scritti gli rivelano possibilità sorprendenti, inespresse. Come la prova che qualcuno, nel mondo, vede le stesse cose. Un fatto che per lui, che si sente l’uomo più solo del mondo, ha la natura del sovrannaturale. Soprattutto, Kafka ha la sensazione, di lancinante intensità, di aver trovato, lui che è «colpevole di tutto», una donna che lo capisce, e non lo accusa di nulla. Tra aprile e dicembre del 1920, spedisce a Milena qualcosa come centotrenta lettere. Non è un caso se a un certo punto le affiderà anche i suoi diari: perché quella che Kafka compone con le Lettere a Milena è una vera confessione. Incontrandola, a quattro anni dalla morte, a Kafka sembra di riuscire a orientare le sue forze spirituali in direzioni mai nemmeno presagite. Ho spesso pensato a quale potrebbe essere una sintesi efficace per esprimere la profondissima influenza che Milena ha esercitato su Kafka. Ebbene, mi sembra che Milena incarni, ai suoi occhi, l’impossibilità suprema, ovvero la vivibilità della vita. Tutto quello che viene da lei, suona come una rivelazione in questo senso.