Trovati 5 documenti.
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I rischi della libertà : l'individuo nell'epoca della globalizzazione / Ulrich Beck
Bologna : Il Mulino, 2000
Intersezioni
Torino : Einaudi, [2000]
Einaudi contemporanea ; 79
I rischi della libertà : l'individuo nell'epoca della globalizzazione / Ulrich Beck
Bologna : Il mulino, (2000)
Intersezioni ; 211
Abstract: L'autore, docento di Sociologia nell'Università di Monaco di Baviera e alla London School of Economics, affronta il tema dell'individuo nella cosiddetta seconda modernità, cimentandosi nel tentativo di porre le basi di una teoria politica capace di immaginare nuovi elementi di "comunanza", nuove "ovvietà" condivise, tra gli irrequieti individui che popolano il mondo della "seconda modernità". Di fronte al venir meno di importanti garanzie, presenti nei decenni passati, i cittadini si mobilitano contro tutto ciò che ai loro occhi appare come una minaccia destabilizzante, creando una situazione che può portare di fatto a limitazioni della libertà. Secondo l'autore i rischi che gravano sulla libertà non possono essere contrastati se non con una terapia "omeopatica", accettando cioè sul terreno della politica il carattere di rischio che costitutivamente inerisce alla libertà stessa. Dopo aver esaminato il profilo dell'"ugly citizen", il "cittadino brutto e cattivo", barricato a difesa del proprio benessere, intollerante nei confronti di qualsiasi intervento dello Stato nei suoi "affari", invocandone contemporaneamente l'inflessibilità nei confronti dei "diversi" e mobilitandosi contro la presenza di stranieri, trasformando le "virtù" borghesi in aggressività pura e smania di autodifesa, il saggio chiude illustrando come avviene la "costruzione politica dello straniero", riferendosi alle politiche migratorie adottate dai paesi dell'Unione europea, che troppo spesso incoraggiano a percepire gli stranieri come nemici.
I rischi della libertà : l'individuo nell'epoca della globalizzazione / Ulrich Beck
Bologna : Il mulino, (2000)
Intersezioni ; 211
Abstract: L'autore, docento di Sociologia nell'Università di Monaco di Baviera e alla London School of Economics, affronta il tema dell'individuo nella cosiddetta seconda modernità, cimentandosi nel tentativo di porre le basi di una teoria politica capace di immaginare nuovi elementi di "comunanza", nuove "ovvietà" condivise, tra gli irrequieti individui che popolano il mondo della "seconda modernità". Di fronte al venir meno di importanti garanzie, presenti nei decenni passati, i cittadini si mobilitano contro tutto ciò che ai loro occhi appare come una minaccia destabilizzante, creando una situazione che può portare di fatto a limitazioni della libertà. Secondo l'autore i rischi che gravano sulla libertà non possono essere contrastati se non con una terapia "omeopatica", accettando cioè sul terreno della politica il carattere di rischio che costitutivamente inerisce alla libertà stessa. Dopo aver esaminato il profilo dell'"ugly citizen", il "cittadino brutto e cattivo", barricato a difesa del proprio benessere, intollerante nei confronti di qualsiasi intervento dello Stato nei suoi "affari", invocandone contemporaneamente l'inflessibilità nei confronti dei "diversi" e mobilitandosi contro la presenza di stranieri, trasformando le "virtù" borghesi in aggressività pura e smania di autodifesa, il saggio chiude illustrando come avviene la "costruzione politica dello straniero", riferendosi alle politiche migratorie adottate dai paesi dell'Unione europea, che troppo spesso incoraggiano a percepire gli stranieri come nemici.