Includi: nessuno dei seguenti filtri
× Lingue Creolo-Portoghese (altra lingua)
Includi: tutti i seguenti filtri
× Nomi Trevisani, Giuseppe
× Data 1975

Trovati 6 documenti.

Fiesta
0 0
Libri Moderni

Hemingway, Ernest

Fiesta / Traduzione di Giuseppe Trevisani

Torino, Einaudi, 1975

I quarantanove racconti
0 0
Libri Moderni

Hemingway, Ernest

I quarantanove racconti / Ernest Hemingway ; traduzione di Giuseppe Trevisani

Milano : Mondadori, stampa 1975

Oscar. Bestsellers

Storie della guerra di Spagna
0 0
Libri Moderni

Hemingway, Ernest

Storie della guerra di Spagna ; La quinta colonna / Ernest Hemingway ; traduzione di Vincenzo Mantovani e Giuseppe Trevisani ; introduzione di Vincenzo Mantovani ; con una cronologia della vita dell'Autore e dei suoi tempi un'antologia digiudizi e una bibliografia

Milano : A. Mondadori, 1975

Oscar ; 610 - Oscar narrativa ; 443

I quarantanove racconti volume 2/ Ernest Hemingway
0 0
Libri Moderni

Hemingway, Ernest

I quarantanove racconti volume 2/ Ernest Hemingway ; traduzione di Giuseppe Trevisani

Milano : Mondadori, stampa 1975

Oscar bestsellers

Storie della guerra di Spagna
0 0
Libri Moderni

Hemingway, Ernest

Storie della guerra di Spagna ; La quinta colonna : con una cronologia della vita dell'autore e dei suoi tempi, un'antologia di giudizi e una bibliografia / Ernest Hemingway ; traduzione di Vincenzo Mantovani e Giuseppe Trevisani ; introduzione di Vincenzo Mantovani

[Milano] : A. Mondadori, 1975

Oscar

Addio, mia amata
0 0
Libri Moderni

Chandler, Raymond

Addio, mia amata / Raymond Chandler ; traduzione di Giuseppe Trevisani ; prefazione e postfazione di Oreste del Buono

Milano : A. Mondadori, 1975

Gli Oscar del giallo ; 7

Abstract: Il “Florian” è una bettola da negri nei pressi di Central Avenue. Un uomo grande e grosso, alto quasi due metri e largo quanto un barile di birra mi si avvicina, mi strizza la spalla e mi invita - se così si può dire - a entrare in quel locale da quattro soldi, metà trattoria e metà bisca. Sta cercando una certa Velma, la sua piccola Velma che non vede da otto anni e che un tempo lavorava lì. L’atmosfera è ostile e gli afroamericani sono più che intenzionati a farci passare per i “negri” della situazione. Il bestione che mi tiene quasi in ostaggio con la sola potenzialità della sua forza reagisce alla provocazione di un bullo da quattro soldi che non aveva altro di meglio da fare che cercare rogna. La situazione si infiamma in un attimo e ci scappa il morto. Prevedibile… Cosa lega un omicida braccato dalla polizia e una preziosa collana di giada rubata da una banda di ricattatori? Apparentemente nulla, ma sarà proprio a partire da queste due vicende che Chandler articolerà la trama di Addio mia amata, secondo romanzo con protagonista il carismatico e disilluso detective Marlowe. Come ne Il grande sonno, a fare da sfondo a questa indagine intricata e un po’ sconclusionata è una Los Angeles cupa e ambigua in cui ricchezza e povertà e vizio e virtù si abbracciano in un continuo avvicendarsi di atmosfere e situazioni in chiaroscuro. Meno equilibrato e più complesso rispetto al suo predecessore, Addio mia amata colpisce immediatamente per la prosa avvolgente, carica di descrizioni affilate e per l’intrigante articolazione delle varie sottotrame, ma si perde di tanto in tanto nel raccontare personaggi che mai sono apparsi così abbozzati e incompiuti nella produzione dell’autore statunitense. Le imperfezioni, comunque, non riescono a disinnescare curiosità e suspense.