Trovati 6 documenti.
Trovati 6 documenti.
Yeruldelgger : tempi selvaggi / Ian Manook ; traduzione di Maurizio Ferrara
Roma : Fazi, 2017
Darkside ; 15
Abstract: È inverno inoltrato e la steppa è avvolta nella morsa dello dzüüd: le temperature si aggirano sui meno trenta, un vento gelido imperversa e il paesaggio è spazzato da tormente di neve. Sembra di respirare vetro. È la leggendaria sciagura bianca, che al suo passaggio lascia dietro di sé una scia di cadaveri. Milioni di vittime, uomini e animali. Da un cumulo di carcasse congelate, incastrata fra un cavallo e una femmina di yak, sbuca la gamba di un uomo. È solo il primo di una serie di strani ritrovamenti. Nel frattempo, in un albergo di Ulan Bator, viene assassinata la prostituta Colette, delitto del quale è accusato proprio il commissario Yeruldelgger. E poi c'è la scomparsa del figlio di Colette, le cui tracce porteranno il commissario fino in Francia, in una fitta trama di giochi di potere dei servizi segreti, loschi affari dei militari e corruttela della politica. Yeruldelgger non ha più niente da perdere ed è pronto a uccidere. Il fuoco va sconfitto col fuoco, proprio come si fa quando scoppiano gli incendi nella steppa: si creano muri incendiari. E intanto, la neve continua a ricoprire la Mongolia... Secondo capitolo della trilogia di Yeruldelgger.
Yeruldelgger : morte nella steppa / Ian Manook
Roma : La Biblioteca di Repubblica-L'Espresso, 2017
Noirissimo ; 15
Askja / Ian Manook ; traduzione di Maurizio Ferrara
Roma : Fazi, 2020
Darkside ; 50
Abstract: Nel deserto di cenere dellAskja, nel cuore dellIslanda, viene avvistato il corpo imbrattato di sangue di una donna. Lispettore Kornelíus Jakobsson, della polizia criminale di Reykjavík, non fa in tempo ad arrivare sul posto che il corpo è già scomparso nel nulla. Negli stessi giorni, nei pressi della capitale, la giovane poliziotta Botty sta indagando su uno scenario simile: delle tracce di sangue e una bottiglia di vodka in frantumi sono stati rinvenuti sul fondo di un cratere ma, di nuovo, il corpo non si trova. Altro fatto curioso: in entrambi i casi, la memoria dei testimoni lascia alquanto a desiderare. Questi crimini ricordano allispettore Kornelíus il fiasco giudiziario che aveva sconvolto lIslanda a metà degli anni Settanta: due crimini senza cadaveri, senza prove materiali, senza testimoni, solo dei presunti colpevoli che alla fine avevano confessato senza avere il minimo ricordo dei fatti. Nel frattempo, un cecchino semina il panico Ian Manook ci porta questa volta in una Islanda più selvaggia, in mezzo agli ingranaggi di una macchinazione politica che rivela il lato oscuro di questa nazione solo apparentemente perfetta. Dopo Heimaey, il secondo capitolo della trilogia islandese: un viaggio sorprendente attraverso luci e ombre di un paese dai mille segreti.
L'uccello blu di Erzerum / Ian Manook ; traduzione di Maurizio Ferrara
Roma : Fazi, 2022
Le strade ; 504
Abstract: 1915, non lontano da Erzerum, nell'Armenia turca: tre predoni curdi uccidono la madre di Araxie, dieci anni, e ne feriscono la sorellina Haïganouch, che diventa cieca. Salvate dai miliziani armeni, le bambine vengono ospitate dai loro parenti, ma per breve tempo: comincia infatti la deportazione degli armeni che, a Erzurum come altrove, sono costretti a rinunciare ai loro beni. Deportate nel deserto di Deir-ez-Zor e condannate a una morte ineluttabile, le due bambine si salvano grazie a un medico che le compra come schiave, privandole della libertà ma lasciandole in vita. Fino a quando la Storia non le getta ancora una volta nel caos: separate, spinte verso due capi del mondo opposti, Araxie e Haïganouch sopravviveranno alle guerre e ai tradimenti di un secolo crudele? Troveranno finalmente pace e un rifugio?
Heimaey / Ian Manook ; traduzione di Maurizio Ferrara
Roma : Fazi, 2019
Darkside ; 39
Yeruldelgger : morte nella steppa / Ian Manook ; traduzione di Maurizio Ferrara
Roma : Fazi, 2016
Darkside ; 5
Abstract: Non comincia bene la giornata di un commissario mongolo se, alle prime luci dell’alba, in una fabbrica alla periferia della città, si ritrova davanti i cadaveri di tre cinesi, per di più con i macabri segni di un inequivocabile rito sessuale. E la situazione può solo complicarsi quando, poche ore dopo, nel bel mezzo della steppa, è costretto a esaminare una scena perfino più crudele: i resti di una bambina seppellita con il suo triciclo. Quello che però il duro, rude, cinico ma anche romantico commissario Yeruldelgger non sa è che per lui il peggio deve ancora arrivare. A intralciare la sua strada, e a minacciare la sua stessa vita, politici e potenti locali, magnati stranieri in cerca di investimenti e divertimenti illeciti, poliziotti corrotti e delinquenti neonazisti, per contrastare i quali dovrà attingere alle più moderne tecniche investigative e, insieme, alla saggezza dei monaci guerrieri discendenti di Gengis Khan. Sullo sfondo, una Mongolia suggestiva e misteriosa: dalla sconfinata Ulan Bator alle steppe abitate dagli antichi popoli nomadi, un coacervo di contraddizioni in bilico fra un’antichissima cultura tradizionale e le nuove, irrefrenabili esigenze della modernità. Yeruldelgger dovrà compiere un viaggio fino alle radici di entrambe, se vorrà trovare una soluzione per i delitti, e anche per se stesso. Un thriller classico, a tinte forti, con un’ambientazione unica, in cui pagina dopo pagina si susseguono le scene ad alta tensione e ogni calo di emotività è bandito. In questo thriller mozzafiato Ian Manook ci accompagna, un colpo di scena dopo l’altro, dai deserti spazzati dal vento dell’Asia Centrale fino all’inferno dei bassifondi di Ulan Bator. Dopo la Svezia di Mankell, l’Islanda di Indriðason, la Scozia di Rankin, d’ora in poi ci sarà la Mongolia di Ian Manook.