Sistema Bibliotecario Area Metropolitana

Abstract: Il libro riunisce le testimonianze autobiografiche, raccolte in interviste registrate, di dodici donne partigiane piemontesi: Nelia Benissone, Lucia Canova, Albina Caviglione, Anna Cinanni, Teresa Cirio, Tersilla Fenoglio, Lidia Fontana, Rita Martini, Elsa Oliva, Rosanna Rolando, Maria Rovano e Maria Rustichelli. Chiamate dalla storia a combattere in un mondo in sfacelo, queste donne si esposero senza esitare a tutti i rischi della guerra partigiana. I valori e i caratteri del mondo femminile, sviluppatisi durante la millenaria soggezione e in risposta a questa, diedero anche alla nostra Resistenza una ricchezza che non avrebbe raggiunto altrimenti.

Abstract: Questa pubblicazione – che è stata organizzata seguendo più che un filo cronologico, un filo tematico – vuole raccontare attraverso le battaglie e le problematiche più urgenti sollevate dalle giornaliste negli anni tra il 1977 e il 1982, un’esperienza che, collocata nell’alveo del femminismo, ricoprì un ruolo di grande stimolo neldelicatissimo campo dell’informazione, a cavallo tra il pubblico e il privato. Se il primo capitolo, infatti, si concentra sulle fasi iniziali e la nascita “ufficiale” del gruppo, avvenuta dopo il Convegno nazionale delle giornaliste italiane – organizzato dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana a Milano nel 1977 – i capitoli centrali ripercorrono, da una parte le rivendicazioni del mondo femminile come operatrici del settore, ma anche come lettrici e “oggetti” dell’informazione, dall’altra le alternative linguistiche e di contenuto che le giornaliste proponevano.Presa coscienza dell’estraneità e della distanza che vi era tra le donne e la pagina scritta dei giornali, le giornaliste iniziarono a proporre alternative”femminili” per restituire le notizie e i fatti di cronaca. Le analisi, fatte attraverso questionari, articoli, raccolte di dati e relazioni, e presentate in occasione di incontri e dibattiti svolti in sede locale e/o a livello nazionale, richiamavano l’attenzione sulla persistenza e l’attardarsi di una forma mentale insita nel sistema dominante.

Abstract: Questo libro non è una storia tradizionale della stagione dei movimenti. È un cammino intorno ad alcune questioni che hanno attraversato gli anni sessanta e settanta. Anna Bravo guarda ai contesti di breve e media durata, ai riflessi che le filosofie e le ideologie nate all'epoca o da quell'epoca hanno avuto sulla politica, sulle culture, i comportamenti, la sensibilità. Il suo racconto procede per temi e per sguardi trasversali, dal rapporto (o non rapporto) della nuova cultura con la tradizione al conflitto tra giovanilismo e universalismo studentesco, dalla rottura irriverente degli schemi voluta da studenti, donne e gay al perbenismo di ritorno nelle nuove sinistre, dall'amore declinato in senso politico e sociale alla rivoluzione sessuale, dal dolore nelle sue tante forme, quello dei marginali e quello dei militanti, fino alla violenza, non quella terroristica ma quella di chi è rimasto al di qua dello spartiacque rappresentato dall'aver versato il sangue degli altri.