Abstract: Una panoramica sull’industria italiana della Difesa, sulle leggi preposte a regolare il commercio di materiale bellico e sulla consuetudine di aggirarle. Come e quanto contribuiscono le armi esportate dall’Italia al perdurare dei conflitti bellici, alla repressione degli oppositori di regimi autoritari e non in ultimo al fenomeno migratorio. Le voci di chi è contro l’export delle armi made in Italy, che spesso avviene in spregio delle leggi nazionali, direttive europee e convenzioni internazionali. Quello delle armi è un business mai in declino in Italia come nel resto del mondo. I suoi profitti crescono sia durante i conflitti geo-politici, sia in caso di crisi economiche, come quella causata dalla pandemia da Covid-19. Lo Stato, considerando strategico il settore della Difesa, lo sostiene e gli fa scudo per non esporlo alla volatilità del mercato. L’inasprirsi del conflitto bellico ai margini dell’Unione Europea ha spronato i parlamenti a votare deroghe all’export in zone di guerra e l’innalzamento delle spese militari, cosicché mentre in Ucraina, come in Yemen o in Libia i civili subiscono le terribili conseguenze della guerra, i profitti delle holding di tutto il mondo continuano indisturbati la loro scalata.
Titolo e contributi: Crisi globali e affari di piombo : politica e industrie italiane nel mercato internazionale delle armi da guerra / Futura D'Aprile ; prefazione di Alex Zanotelli
Pubblicazione: [Torino] : SEB27, 2022
Descrizione fisica: 122 p. ; 21 cm
Serie: Motivé ; 15
ISBN: 9788898670703
Data:2022
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
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Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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Pianezza | 382 DAP | 4P-33990 | Su scaffale | Disponibile | |
Nichelino - Biblioteca G. Arpino | 382 DAP | 5N-92499 | Su scaffale | Disponibile |
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